Strategia Scommesse Singole

In questa sezione andiamo a parlare di una delle due tipologie di scommesse più comuni nel nostro mondo, ma prima di andare a vedere le strategie e l’approccio che è consigliabile avere con questo tipo di puntate, facciamo il nostro solito passo indietro.

Il modo migliore, infatti, per comprendere il funzionamento della scommessa singola e delle strategie che possono essere applicate ad essa è quello di partire dalla base, parlando di cosa è effettivamente una scommessa di questo tipo e in che modo si differenzia da una multipla.

Questo tipo di spiegazione potrebbe risultare banale per alcuni dei nostri lettori, ma vi preghiamo di avere pazienza o di saltare direttamente al prossimo punto della guida, nel caso doveste essere sicuri di conoscere già tutto quello che c’è da sapere.

Cominciamo con il dire che la singola è il tipo di scommessa più apprezzato, in particolare dagli esperti, in quanto ha un quoziente di rischio abbastanza basso e molte strategie che possono essere applicate ad essa.

La singola è semplicemente una puntata che prevede una scommessa su un singolo evento, come ad esempio la vittoria di una squadra all’interno di una partita.

Prendiamo un caso reale come esempio: partita tra Inter e Milan, tipo di scommessa 1X2 in cui andremo a puntare sul pareggio (quindi X). X ha una quota di 1.88, puntando 10€ otterremmo (nel caso di vincita) un premio equivalente alla nostra puntata moltiplicata per la quota, quindi 18,8€.

Sembra abbastanza semplice, no? Nel caso della multipla, il rischio aumenta considerevolmente perché si parla di una schedina con un numero variabile di eventi al suo interno e che risulterà vincente solo nel caso in cui tutti i nostri pronostici dovessero rivelarsi esatti.

Questo viene ripagato da una vincita potenziale molto più alta, riprendendo l’esempio di prima, combinando le partite tra Inter e Milan e altri due eventi della Serie A, potremmo ottenere tre scommesse con quote 1.88, 1.73 e 2.91. In questo caso la quota complessiva sarà data dalla moltiplicazione 1.88×1.73×2.91 = 9,46 portando così a una vincita di 94,6€ rispetto ai 18,8€ della singola che avevamo visto in precedenza.

Data la varietà che può avere questo secondo tipo di scommessa, esistono numerose strategie legate ad essa, ma in questa sezione andremo a concentrarci sulle singole, in quanto sono molto comuni e apprezzate anche a livelli professionali.

Come scommettere una singola e i rischi

Se questo tipo di scommessa è così apprezzato, perché la maggior parte dei giocatori opta per le multiple? Ci sono diversi motivi legati al largo utilizzo di questo sistema di scommesse, il primo dei quali è il Principio di Scarsità ipotizzato dallo studioso Cialdini.

Secondo questo principio, che solitamente viene applicato nel marketing ma va a influenzare molti aspetti della nostra vita quotidiana, il nostro interesse verso qualcosa aumenta se essa è difficile da ottenere o se abbiamo poco tempo a disposizione.

In realtà il Principio ha diverse sfumature, ma quella che interessa a noi è questa: siamo soliti pensare che per ottenere soldi è necessario spaccarci la schiena di lavoro, se quindi troviamo una “scorciatoia” per arricchirci, cercheremo sempre di sfruttarla.

Per questo motivo vedere delle vincite potenziali molto alte ci porta a provare anche sapendo che le probabilità di successo si riducono drasticamente.

La singola invece ha minor fascino sulla carta, ma ci espone a meno pericoli. D’altronde è facile capire il perché: la percentuale di successo ipotetica è del 33% in quanto andiamo a selezionare un’opzione su tre a nostra disposizione.

In realtà questa stessa percentuale tende a salire grazie ai pronostici e alle quote stesse, andando quindi a puntare sulla squadra favorita, la probabilità di successo aumenterà drammaticamente fino a sfiorare il 90% in cambio di vincite irrisorie.

È qui che infatti nascono i dissapori e i rischi collegati alla singola: molte strategie, di cui andremo a parlare a breve, consigliano di piazzare puntate su quote molto basse, che solitamente si trovino tra l’1.1 e il 2.0, così da avere un equilibrio apprezzabile tra rischio e vincita.

Ipotizziamo un caso in cui uno scommettitore in erba si trova davanti a questa partita: Juventus – Chievo. Le quote sono così disposte: 1 – 1.3 / X – 3,8 / 2 – 7.3 (naturalmente questo è solo un esempio per mostrare quote dal valore diverso).

Il giocatore accorto potrebbe optare per la vittoria della Juventus, puntando 10€ e vincendone 13€ con un netto irrisorio di 3€, quindi. È facile capire come una vincita di 7,3 che ci porterebbe con la stessa puntata a vincere 73€ sia molto più allettante.

Quello che però devi ricordare quando giochi le tue scommesse è che esse non vanno considerate come delle slot machine o dei gratta e vinci, dove piazzi il tuo denaro sperando in un colpo di fortuna.

Nelle scommesse sportive ciò che viene premiata è la strategia e la capacità di prevedere che saprà dimostrare l’utente, per questo gioca sempre con attenzione.

Come scommettere: strategie e sistemi

Proprio parlando di strategia di gioco, andiamo a vedere alcuni sistemi e strategie che potranno tornarti utili nelle tue scommesse. Partiamo con il dire che le due grandi difficoltà nel gioco sono date dal determinare su quali quote giocare e quanto, effettivamente scommettere nella propria scommessa.

In questo punto e nel prossimo della guida andremo quindi a vedere questi due aspetti. Ci sono molte alternative online che consigliano di puntare su quote che superino almeno l’1,6 ma che non vadano oltre il 2,1… perché?

È abbastanza semplice: una quota di 1,6 è un buon punto di incontro tra rischio di perdita e possibilità di vincita, in quanto per calcolare questi fattori, non è sufficiente parlare del singolo incontro, ma anche delle giocate sul lungo periodo.

Ti faccio un esempio concreto per farti capire perché una quota più bassa, come 1,3, sia pericolosa: immaginiamo di basare la nostra strategia sullo scommettere solo su eventi che abbiano come quota 1,3. In tal caso se puntassimo 10€, otterremo una vincita di 13€.

Meglio di niente, potresti dire te, e in parte avresti ragione: in questo modo ho ottenuto una vincita che mi ha aumentato del 30% il capitale che ho investito con un rischio relativamente basso.

Ma se questo ragionamento è valido sul singolo evento, le cose tendono a cambiare se si pensa sul lungo periodo.

Immagina quindi di scommettere su quattro eventi (singoli, non multiple), ognuno dei quali ha come quota 1,3. In questo caso anche solo vincendone 3 su 4, saremmo comunque in perdita.

Puntando infatti 10€ in ognuno di essi, otterremo 3 vincite da 13€ per un netto totale di 9€ (3+3+3) e, avendo perso il quarto evento, avremmo una perdita netta di 10€, ritrovandoci con un capitale finale di 39€ contro i 40€ da cui eravamo partiti.

E questo vincendo comunque 3 partite su 4.

Se invece aumentiamo leggermente la quota (non tanto da aumentare significativamente il rischio) e arriviamo a 1,6, ecco quello che succede nella medesima situazione:

  • 3 partite vincenti mi portano una vincita totale di 48€ contro i 30 giocati, per un netto di 18€.
  • 1 partita perdente mi porta a una perdita netta di 10€.
  • Il totale con cui mi ritrovo dopo questi 4 eventi è di 48€ contro i 40€ da cui eravamo partita, quindi le vincite delle tre partite sono riuscite a coprire anche quella andata male e ottenere comunque un piccolo margine di guadagno.

Ecco il motivo per cui molte persone puntano solo da 1.6 in su, così da avere una piccola assicurazione in caso di perdita.

In realtà il discorso non è così facile e ci sono modi diversi per reagire a una sconfitta, come vedremo nel prossimo punto.

Sequenze di scommesse e il metodo di Kelly

In questo punto andremo quindi a vedere in che modo alcuni utenti scommettono dopo una sconfitta e quanto dovremmo puntare a ogni evento.

Per quanto riguarda il primo aspetto, ci sono due linee di pensiero: la prima prevede di non condizionare le nostre giocate successive nel caso abbiamo ottenuto una sconfitta.

Immaginiamo di puntare 10€ su una quota e di perderli. Questi giocatori andranno quindi a puntare altri 10€ sulla prossima scommessa come se niente fosse successo, andando poi ad annotare tutte le vincite e sconfitte di un periodo così da capire l’andamento del mese/anno.

Una corrente di pensiero contrapposta è quella che sfrutta il “raddoppio” molto comune anche nella roulette: riprendendo l’esempio di prima, qualora perdessi 10€ in una puntata, andrò a puntarne 20 in quella successiva, così da recuperare la perdita precedente e ottenere comunque un piccolo guadagno).

Se questo sistema sulla carta funziona, in realtà porta con sé dei rischi non indifferenti: immaginiamo che la sfortuna sia dalla nostra parte e si ottenga così 4 partite perdute di fila. Il valore della scommessa a quel punto diventerebbe 10-20-40-80 solo per recuperare pochi euro, rischiandone molti di più.

Per questo è necessario capire se usare questo sistema e soprattutto quando fermarsi con esso.

Per quanto riguarda il valore dell’importa da scommettere solitamente esso si deve basare sul nostro saldo di gioco, sulla quota data dal bookmaker e sulla percentuale di successo che noi ipotizziamo di avere tramite le nostre analisi.

Questi tre fattori sono messi in comunione tra di loro tramite la formula di Kelly: Percentuale del saldo da scommettere = Probabilità di vincita – ((1 – probabilità di vincita) x Rapporto vincita media/perdita media).